• Cosa è davvero in gioco oggi?

     I “filosofi consiglieri“, per definizione, hanno fretta: pensano di contribuire alla riforma dello Stato, ma vogliono  farlo nel minor tempo possibile. Quindi, dal momento che in quanto filosofi non sono dotati di eccezionale pazienza politica, i “filosofi consiglieri” tendono a rivolgersi di preferenza ai tiranni, piuttosto che a un leader democratico.  In effetti, tutti i filosofi che hanno preteso di intervenire e agire nel “presente politico”, o influire sulla politica corrente, sono stati, in ogni epoca, attratti dalla tirannide. Penso che non ci sia niente che ci aiuti meglio a contestualizzare il curioso moltiplicarsi di filosofi consiglieri, nella presente fase drammatica e decisiva della storia europea, delle  riflessioni del grande Alexandre…