• La notte sul mondo

    Il deprezzamento della libertà e della democrazia, l’indifferenza o l’acquiescenza verso il moltiplicarsi di regimi autoritari, dittatoriali e totalitari, il risentimento, vera essenza del nazi-fascismo, e il “segreto amore degli infelici per una rovina spettacolare“, sono i fattori che rendono la nostra fase storica molto simile all’Europa degli anni ’30 del Novecento. Anche allora nessuno si immaginava che il regime nussoliniano, o quello hitleriano, e altri, con tendenze autoritarie, che si andavano imponendo in Europa dell’est,  potessero portare il mondo verso la catastrofe. Addirittura, negli Stati Uniti, soprattutto da parte dei repubblicani, si mostrava simpatia o ammirazione verso Mussolini e poi verso Hitler. Anche Winston Churchill, inizialmente, sembrava non credere…

  • Astinenza epistemica?

    È ancora possibile combattere per la verità? Sembra di no, se si fa attenzione a tanti personaggi, che nelle, vesti di dotti, esperti, moralisti o religiosi, impazzano sui social, sulle tv o sulla carta stampata. Talora, sembra di assistere alle scorrerie di quelle bande di predicatori fanatici e urlanti che impestavano le piazze europee tra cinque e seicento o nei periodi più violenti della caccia alle streghe, e tuttavia raccoglievano intorno a sé folle altrettanto impazzite e vocianti. Sì, forse viviamo in una fase di “astinenza epistemica” (Claudine Tiercelin, La Post-verité ou le dégoût du vrai), in cui la questione della verità sembra diventare marginale o inutile. Si tratta di una pericolosa “astinenza epistemica“, se anche le Chiese con una lunga tradizione teologica preferiscono oggi esaltare “entusiasmo“, emozioni o “esperienze“, contro ragioni e…

  • L'informazione è solo mitologia?

    L’ultima illusione che sarebbe il caso di abbandonare è l’idea che l’informazione, (via stampa, tv, nuovi media) possa essere una via d’accesso al reale: la verità invece è che il reale assume sempre più la figura dell’oggetto perduto.  . Questo avviene non solo quando ci troviamo di fronte a organi o operatori dell’informazione inaffidabili e professionalmente disonesti – capitano pure casi del genere -, ma anche quando gli operatori della comunicazione fanno con professionalità e onestà il proprio mestiere. Anche se, mentre in quest’ultimo caso, la difficoltà di accesso al reale è dovuta a cause, potremmo dire, oggettive, derivanti dalla natura stessa dell’informazione moderna, e dalla logica del mercato; nel…

  • Il confine sottile tra divulgazione e fake news

     La divulgazione culturale non esiste più, o, quando c’è, sembra quasi sempre il regno dell’incompetenza e dell’approssimazione. D’altra parte, c’è poco da stupirsi, perché lo stato pietoso della divulgazione scientifica, e culturale in genere, è un chiaro segnale del cattivo stato dell’informazione, la grande malata di oggi. Non credo sia lontano dal vero perciò ritenere che il degrado della divulgazione è una delle principali ragioni della diffusione delle fake news e del regime di post-verità, che di quella diffusione è per così dire l‘istituzionalizzazione. Dovremmo forse dire che la situazione in cui ci troviamo rappresenti, in un certo modo, addirittura il fallimento del progetto “illuministico”? O, come sostiene Peter Sloterdijk, dobbiamo…

  • A ogni giorno basta la sua paura!

    Sì, a ogni giorno basta la sua paura, senza necessità di aggiungerne altre.  Infatti la paura frammenta l’anima e rende feroci gli esseri umani. Per questo il ricorso alla paura come tattica o strategia per governare i fenomeni sociali è, come la tortura, un crimine contro l’umanità! Tocca già a ognuno di noi, purtroppo, fare i conti ogni giorno con la paura “naturale”, quella che ci accompagna sempre, la paura costitutiva della nostra esistenza, prodotta dal sentimento dell’ignoto, della precarietà della nostra vita e della ineluttabilità della morte. Bene allora! Ci basta quella, senza che molti si sentano autorizzati ad aggiungere supplementi di paura “indotta”, sia pure con le più nobili motivazioni.…