• La festa dei principianti

    Perché festeggiamo il capodanno?  Non è forse vero che dal 31dicembre  al 1gennaio non cambia niente? Non hanno ragione quelli per i quali non ci sono ragioni per festeggiare un giorno che non ha  niente di diverso dal giorno precedente e da quelli seguenti? Soprattutto oggi, quando il mercato e il consumismo sembrano fagocitare e cancellare il senso di tante feste e tradizioni? Se poi pensiamo alla relatività delle periodizzazioni e scansioni temporali nelle varie civiltà e culture, dove il capodanno è stato collocato in giorni e mesi diversi, il nostro interrogativo relativo al senso di questa festa diventa più insistente. Ma forse è proprio questa circostanza che può aiutarci…

  • Regole per la fine del mondo

    Forse è vero, oggi stiamo vivendo tempi apocalittici. È difficile infatti stare dietro a chi minaccia la catastrofe e a chi teme o annuncia la prossima fine del mondo. L’esito, alla fine, è solo quello di innescare e diffondere (come forse è nele intenzioni di alcuni) angoscia e paura. Certo, la prospettiva apocalittica è anche il frutto di una “dissonanza cognitiva”, prodotta dal non avverarsi o dal tradimento di speranze, profezie e ideologie, che lascia disorientati, soli ed amareggiati un gran numero di persone. Forse non è un caso se il misterioso e dibattuto tema del katechon è stato recentemente riproposto da diversi filosofi, teologi e sociologi della politica (Francesca…

  • Esci dalla folla

    Non è forse vero che le folle chiedono sempre in qualche modo il “sacrificio” di qualcuno? Il genere di violenza che da qualche tempo vediamo diffondersi rappresenta davvero l’ingresso in una nuova dimensione su scala globale.  È il caso anche di sottolineare che la violenza collettiva non può essere equiparata semplicemente a quella individuale: è qualcosa di diverso e molto più complessa da spiegare –  non si tratta solo di una rottura dell’ordine –  e rchiederebbe forse altri approcci sia sul piano antropologico che storico-evolutivo. Purtroppo, in un mondo troppo disgregato sul piano culturale, sembriamo incapaci di pensare – anche da parte di chi gestisce il potere politico – la…

  • Il potere del gusto

    L’etica da sola non è in grado di tenere insieme una società. Non solo perché, alla fine,  essa si fonda su una qualche fede in un Essere Supremo, ma anche perché può essere facilmente simulata. Come ci attesta la nostra comune esperienza, non c’è niente di più facile che simulare nobili principi. È quanto sostiene, non senza buone ragioni, Josif Brodskij, premio Nobel per la letteratura. In realtà, forse occorre riconoscere che i poeti hanno spesso una profondità di visione maggiore di quella dei filosofi.  In effetti, come scrive Charles Taylor, nella misura in cui la filosofia morale tende a privilegiare il discorso su ciò che è giusto fare, e…

  • Chi ha paura del desiderio?

    In realtà, “la storia umana è la storia dei Desideri desiderati”.  Forse è questo tipo di desiderio che inaugura e muove la storia umana. È quel desiderio che Alexabdre Kojève chiama “antropogeno“, cioè non il desiderio di una cosa specifica ma il desiderio del desiderio dell’altro. Il linguaggio del desiderio oggi sembra quasi ovvio. Eppure l’esperienza lo smentisce continuamente, rivelandone le trappole, i vuoti, l’ambivalenza, gli inganni, le implicazioni. Nonostante il fatto che la semplificazione attuale degli oggetti del desiderio e il marketing dell’immaginario abbiano ormai trasferito il “desiderare” nel campo di semplici “procedure”, in vista di “obiettivi” facilmente individuabili.  Probabilmente, sul senso umano del desiderio sappiamo ancora molto poco.…