• Il gioco serio della filosofia

    Talvolta noi umani ci troviamo tra le mani i pezzi delle cose senza riuscire a decifrarne il senso. Succede anche con la filosofia, quando sempre più spesso ci chiediamo: che ne è di quella tradizione? a che servirà? Ma, “è già tardi /quando ti svegli /dentro una domanda“: dice al “filosofo” la poetessa Anne Carson, additando in tal modo il segreto e il mistero della “filosofia”, nascosto nelle sue origini e nei suoi primi oassi. Il punto è che se riuscissimo a liberare dall’oblio i primi passi di ciò che poi si é deciso di chiamare “filosofia”, dovremmo riconoscere che “in principio non fu il logos, ma il disagio”, accompagnato…

  • Il tempo dell'interruzione

    E se la pandemia fosse anche una lente di ingrandimento sulla nostra vita? In questo caso essa ci consentirebbe di vedere nelle tante “sospensioni” a cui siamo stati costretti, altrettanti appelli a trasformare quelle “sospensioni” in vere e proprie “interruzioni“.  In realtà, a volte, accadono cose che scompaginano i nostri orizzonti di aspettative, in vari modi, nel bene e nel male. In quei momenti, tuttavia, ci viene richiesto non tanto di “riprendere” la normale routine, quanto piuttosto di lasciare che “la prosa” ordinaria del mondo presente, venga “interrotta“, deostruita, ripensata, per poi ripartire. L’interruzione infatti è quella condizione per cui siamo chiamati a inventare, per così dire, una nuova grammatica, nuove metafore per…

  • Un affascinante e necessario esercizio

    Uno dei doni più preziosi che ricordo di aver ricevuto (ma…c’è qualcosa di quello che abbiamo e siamo, che non abbiamo ricevuto?) è quello che mi ha fatto un docente, quando, prima di accettare una mia ipotesi di ricerca, nel contesto di un seminario universitario, mi ha chiesto di fare lo sforzo di ricostruire il percorso mentale che mi aveva spinto a decidermi proprio per quel tipo di ricerca. Quali motivazioni mi avevano guidato, e, perché “quelle” domande? Ricordo di aver riempito quasi quattro facciate di un foglio “protocollo”: non ci avrei mai creduto, soprattutto perché avevo interpretato solo come eccessiva e un pòeccentrica quella richiesta. Tuttavia, l’avevo accolta senza…

  • "Quando il bambino era bambino….

    …era l’epoca di queste domande: …”. Un’amica, secondo cui il mistero deve accompagnare sempre la vita dell’uomo, mi ha indotto a rileggere una poesia di Peter Handke, poeta e scrittore che amo molto. “Elogio dell’infanzia“, da cui sono tratti i versi citati sopra, invita a contemplare l’ “apertura“, del bambino che ognuno di noi è stato, alla magia, al mistero, e a qualsiasi dimensione dell’esistenza, senza pretendere di dichiararne nessuna priva di senso.       In realtà, penso sia capitato a tutti, non solo a genitori e maestri, di rimanere a bocca aperta di fronte a qualche “perché” dei bambini. Tuttavia pochi, immagino, pensano che in quei “perché“, ripetuti a volte quasi ossessivamente,…

  • SENSO E NON SENSO

    Mi trovo spesso a riflettere, in questo periodo dell’anno, sul “senso” di ricorrenze come il Natale, sempre più superficiale fenomeno folkloristico senz’anima, non solo per coloro i quali escludono ogni considerazione per i valori religiosi, ma anche per molti di quelli che si definiscono religiosi o credenti. Il fatto non pare molto normale, dal momento che, tutti, tra l’altro, contiamo i secoli, i nostri anni e i nostri giorni, a partire proprio dall’evento ricordato dal Natale. Quell’evento, quindi, sotto certi aspetti, ha contribuito a definire la nostra identità, individuale e collettiva. Dovremmo allora pensare che quello svuotamento di senso, a cui facevo riferimento, èil prodotto di una disgregazione della memoria…