• L'educazione è ancora possibile?

    In un tempo in cui si blatera di riforma della scuola e si ha la pretesa di chiamare riforma della scuola un “aggiustamento” e una “razionalizzazione” derivanti da esigenze e calcoli ragionieristici, mi sono ritrovato a rileggere una vecchia – ma attualissima – intervista di Paulo Freire alla Harvard Educational Review (www.harvardeducationalreview.org) , – tradotta in italiano dall’editrice dell’Università di Udine, – in cui sono poste quelle questioni di fondo, la cui soluzione dovrebbe precedere qualunque serio tentativo, di riforma e rinnovamento dei sistemi educativi, degno di questo nome. In altre parole, occorrerebbe chiarire prima quale “idea” di scuola e di educazione si vuole perseguire, e poi passare ad architettare…

  • Ricordando Wittgenstein. A proposito di maestri

    Forse “cultura”, “sapere”, sono sempre, in un certo modo, un ricordare, un fare memoria. Forse la cultura è nata proprio come memoria. Memoria nel senso di “memoriale”, secondo il significato che tale termine conserva nel linguaggio religioso e in quello teologico, come ciò che consente di rivivere, di ri-presentare attualmente l’evento del passato, in tutta la sua efficacia e non solo come puro ricordo mentale. Da questo punto di vista il sapere, se è tale, non può non essere sempre incontro effettivo, esperienza, incontro denso di senso, “conversazione” attuale con protagonisti o documenti nodali del cammino della ricerca, dell’esperienza e del cammino intellettuale dell’umanità. Il vero sapere, il vero conoscere…

  • cosa pensare a proposito di scuola?

    Forse cominciando dai banchi. Dove risuonano queste parole di “Vanna” Lucania studentessa di oggi:“Noi che oggi ci riduciamo all’ultimo minuto per studiare…domani saremo in anticipo su tuttiNoi che oggi sembriamo affetti da grave allergia per i libri…domani forse ne pubblicheremo unoNoi che oggi alziamo la voce per affermare le nostre idee…domani ci metteremo la stessa passione (senza diventare cinici come voi adulti)Perché noi che oggi sembriamo non ascoltare neanche una vostra parola…domani torneremo per ringraziare chi ci ha indirizzato verso i nostri sogni”