• Eutanasia dell’ONU?

    Rifondare l’ONU? Sembra necessario. Infatti, nelle attuali condizioni del nondo non è più sufficiente una semplice riforma dell’ONU, auspicata da molti, ormai da tempo.    Sono troppe le inefficienze, le incongruenze e le contraddizioni che si sono accumulate nella storia dell’ONU, e che ne hanno quasi vanificato il ruolo.  A partire dal diritto di veto sulle sue decisioni, attribuito, fin dagli accordi di Yalta nel 1945, a cinque Stati. Ma molte disfunzioni riguardano anche la struttura, l’organizzazione interna, l’amministrazione finanziaria e il metodo di lavoro dell’ONU.  Fino al fatto, incredibile, che, per un malinteso principio di rotazione, alla presidenza di consigli o commissioni dell’ONU come quella dei diritti umani e…

  • Libri come terapia: l’Eneide

    “andavano nel buio, nella notte solitaria” (Aen., VI, 268) Cosa perdiamo, in tempi oscuri e incerti, se seppelliamo nell’oblio l’educazione classica? Oppure, se confiniamo i metodi, gli approcci, i valori (il vero, il bene, il bello) di quell’educazione, nel campo dell’insensato? Sono. queste, le impellenti domande poste in un recente saggio della rivista The New Yorker, a cura di Emma Green ( www.newyorker.com  • March 11, 2024) Perché l’educazione, e perché quella classica?  È l’interrogativo da cui parte il saggio. Le diverse questioni, che si diramano da quella domanda generano (negli Stati Uniti) vasti dibattiti e conflitti, culturali, ma anche politici, religiosi e identitari. Sono questioni sicuramente centrali, se si…

  • La notte sul mondo

    Il deprezzamento della libertà e della democrazia, l’indifferenza o l’acquiescenza verso il moltiplicarsi di regimi autoritari, dittatoriali e totalitari, il risentimento, vera essenza del nazi-fascismo, e il “segreto amore degli infelici per una rovina spettacolare“, sono i fattori che rendono la nostra fase storica molto simile all’Europa degli anni ’30 del Novecento. Anche allora nessuno si immaginava che il regime nussoliniano, o quello hitleriano, e altri, con tendenze autoritarie, che si andavano imponendo in Europa dell’est,  potessero portare il mondo verso la catastrofe. Addirittura, negli Stati Uniti, soprattutto da parte dei repubblicani, si mostrava simpatia o ammirazione verso Mussolini e poi verso Hitler. Anche Winston Churchill, inizialmente, sembrava non credere…

  • Le banche del risentimento

    La chiamano indignazione ma spesso è solo risentimento. Capita anche questo, quando prevale il modello pubblicitario della politica, e non emergono elementi capaci di produrre un’idea di mondo che si faccia progetto. Capita, in tempi di social, che chiacchiere vuote e risse da bar vengano sublimate in azioni e tattiche politiche. Capita che assolutisti disperati, privi dell’ironia necessaria per attraversare i tempi e le stagioni della vita, si convincano che non ci sia più nulla degno di fiducia. E vorrebbero quasi che tutto andasse in frantumi o saltasse per aria, insieme a loro stessi. Infatti, è un triviale risentimento anche quello di chi si affanna a descrivere scenari funesti, inferni…

  • Il gioco serio della filosofia

    Talvolta noi umani ci troviamo tra le mani i pezzi delle cose senza riuscire a decifrarne il senso. Succede anche con la filosofia, quando sempre più spesso ci chiediamo: che ne è di quella tradizione? a che servirà? Ma, “è già tardi /quando ti svegli /dentro una domanda“: dice al “filosofo” la poetessa Anne Carson, additando in tal modo il segreto e il mistero della “filosofia”, nascosto nelle sue origini e nei suoi primi oassi. Il punto è che se riuscissimo a liberare dall’oblio i primi passi di ciò che poi si é deciso di chiamare “filosofia”, dovremmo riconoscere che “in principio non fu il logos, ma il disagio”, accompagnato…