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La semplicità, la complessità e Mozart. La lezione di un fisico!
In tempi in cui, da un lato, indagini internazionali rilevano il carente livello di abilità e conoscenze, soprattutto nel campo delle scienze e in quello linguistico (il che è come dire in campi fondamentali per comunicare e competere nella società complessa), degli studenti italiani, quelli del sud in modo particolare; mentre, dall’altro, sembra opinione comune che la soluzione consista non nell’innalzare – con appropriate metodologie – il livello di competenza e di conoscenza degli studenti, ma nell’abbassare gli obiettivi e la qualità dell’istruzione pubblica, può essere utile ricordare una, apparentemente paradossale, raccomandazione di Einstein, il quale, secondo quanto scrive Frank Wilczek, Premio Nobel per la Fisica 2004, diceva: “Tutto va…
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Ridere con la filosofia! I limiti della logica
Ho esitato un po’, prima di scrivere questo post, immaginando gli “arricciamenti” di naso dei lettori più…”seri” di questo blog. Ma non ho resistito al desiderio di condividere la barzelletta che leggerete qualche riga più sotto. È una barzelletta tratta da un divertente libretto ( Heidegger e l’ippopotamo, Rizzoli; vedi anche degli stessi autori Platone e l’ornitorinco) in cui Cathcart e Klein, laureati in filosofia ad Harvard, associano l’analisi di grosse e serissime questioni filosofiche ed esistenziali con il racconto di barzellette. In realtà, mi sono detto: questo blog si chiama, volutamente, INCROCI…VIE, perché immagina la nostra esistenza come un camminare, un viaggio senza una meta predefinita, e che proprio…
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Happy hour! Sappiamo ancora cosa raccontare?
Pensiero unico, o omologazione del pensiero (che, in realtà, non è altro che l’azzeramento del “pensare”) è, anche, quell’accettazione inconsapevole del linguaggio dominante, in cui le domande fondamentali sono congedate quali domande generali, cioè vaghe, astratte, non operazionali. Mi pare, anche questo, uno degli effetti dello slittamento progressivo delle istanze intermedie della democrazia, verso quella che Zagrebelsky ( il suo Il “crucifige” e la democrazia, Einaudi, è da rileggere!) considera una “acritica democrazia del popolo”, verso quelle derive populistiche che apparentemente promettono di “semplificare” i meccanismi democratici, garantendo una maggiore partecipazione “diretta”, ma, in realtà, conducono al “volontario” dissolvimento della capacità di valutare criticamente le scelte politiche e pubbliche. Una…
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Al contadino non far sapere……Democrazia è informazione!
Chissà perché la maggior parte delle persone tra cui, soprattutto, le persone colte, pensano di non rientrare in quel “contadino” a cui fa riferimento il detto citato nel titolo di questo post! Chissà quale forma di sindrome narcisistica fa ritenere a parecchi di noi di non essere manipolabili o teleguidati, di non essere influenzabili o dominati mentalmente, di scegliere autonomamente le questioni di cui discutere! In effetti è diffusa una ingenua sottovalutazione del ruolo dell’informazione, che nella società globalizzata e mediatica, determina i parametri per l’analisi di gran parte dei problemi, anzi per la definizione stessa di cosa è problema! Quasi nessuno crede che i termini in cui vengono posti i…
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Chi decide la nostra “agenda”?
Chi decide gli argomenti dei nostri discorsi? Chi stabilisce le questioni “importanti” di cui discutere? Chi decide che i problemi importanti oggi siano alcuni e non altri? Chi stabilisce cosa è accaduto o cosa accade veramente? Chi decide quali sono le notizie da porre in primo piano? In effetti, cosa facciamo, di solito, per sapere cosa è accaduto o cosa sta accadendo? Quasi tutti guardiamo la Tv o ascoltiamo la radio o leggiamo il giornale ( a dire il vero, credo che lo si debba fare sempre di meno e cercare altre strade, consentite forse oggi dal web. Sarebbe, forse, meglio usare la Tv e i giornali per scopi diversi da…