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Mi chiamano natura e sono tutta arte
Qualcosa non va nel nostro rapporto con la “natura”. Qualcosa non funziona più. La nostra conoscenza della physis, e il tipo di rapporto che abbiamo stabilito con essa, non aiuta più, noi esseri naturali, a crescere insieme. Sì, perché è il tipo di atteggiamento che instauriamo con la natura/physis, che determina anche la conoscenza che abbiamo di essa, e quindi di noi stessi. Ebbene, possiamo comprendere meglio ciò che non va, se rammentiamo l’idea di Paul Claudel, secondo cui la conoscenza (connaissance) è essenzialmente co-nascita, (co-naissance) crescita simultanea degli esseri nell’unità della physis, intesa appunto come crescita e nascita (Paul Claudel, Ars poetica). In effetti, il termine greco physis, secondo…
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L'altro nome della bellezza: imperfezione
Affermazione certamente dissonante, almeno di fronte al tipo di consapevolezza culturale, comune tra noi occidentali. Infatti, chi accosterebbe bellezza con imperfezione? Ci viene più “naturale” evocare con la nozione di bellezza lo splendore della natura che fiorisce, l’armonia di un corpo, la perfezione dell’ideale, il bene o la santità, magari l’oggetto perfetto del desiderio, ma, sicuramente, per nessuno sarebbe facile vedere nell’imperfezione, nella disgregazione, nell’umiltà (= ciò che è fatto di terra e di fango), un’incarnazione stessa della bellezza. È così difficile, infatti, sottrarsi, almeno a livello cosciente, alla prigione interiore del dualismo bellezza-bruttezza, dalla quale siamo soliti giudicare ogni cosa, secondo rigidi canoni di gusto. E allora potrebbe essere…