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L'uomo abita la Casa dello Specchio
È un grosso handicap della Modernità occidentale, il fatto che le parole siano diventate solo oggetti tecnici, in ossequio pedissequo alla oggettività e alla positività scientifica. In conseguenza di quest’approccio, le parole, tutte le parole, scrive Pierre Legendre, non diventano altro che un media portatore di informazioni, sono solo degli “oggetti” utili, e non considerate invece “come facenti corpo con il corpo” dell’uomo. Del resto, il corpo stesso, “l’animalità dell’uomo, non viene considerato, salvo che dalle arti, come avente anche statuto di discorso”. Tutto questo ha anche a che fare con il problema dell’identità e il processo di identificazione. In effetti, qualcosa non va nel modo in cui in Occidente…
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La resistibile soglia del male
È una importante rivelazione quella contenuta in una pagina del romanzo Il Maestro e Margherita, straordinaria e intricante “sinfonia” letteraria di Michail Bulgakov. La pagina è quella in cui, nel dialogo tra Woland (Satana) e Margherita, veniamo a sapere che Satana (Woland), il quale “vuole costantemente il male ma opera anche il bene“, e riesce addirittura a venire in aiuto delle persone, a punire i malvagi e gli arroganti, a riconosce la verità, e realizzare grandi azioni straordinarie, ha solo una soglia che non può mai attraversare: quella della pietà, della misericordia, della compassione. Da quella, si guarda bene, perché, egli teme, “talvolta essa s’insinua del tutto inattesa e insidiosa,…
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Una festa secolare. Scommessa sugli umani
Ci sono feste, come il Natale, che andrebbero maneggiate con cura, perché sono depositi di senso nascosto. Il Natale poi, è un fenomeno antropologico e religioso insieme, che richiede approcci ermeneutici diversi, tali da mettere in luce i vari strati di senso, che si sono accumulati nei millenni in questa festa, e che accompagnano, consapevolmente o meno, il modo in cui, oggi, le varie culture e gruppi umani la vivono. Prima di tutto, possiamo guardare al Natale come un fatto di tradizione e di folklore. E, da questo punto di vista, considerare la sua storia, le memorie ed emozioni consolidate, ad esso connesse. Così come possiamo evidenziarne sia la forte carica socializzante,…
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A ogni giorno basta la sua paura!
Sì, a ogni giorno basta la sua paura, senza necessità di aggiungerne altre. Infatti la paura frammenta l’anima e rende feroci gli esseri umani. Per questo il ricorso alla paura come tattica o strategia per governare i fenomeni sociali è, come la tortura, un crimine contro l’umanità! Tocca già a ognuno di noi, purtroppo, fare i conti ogni giorno con la paura “naturale”, quella che ci accompagna sempre, la paura costitutiva della nostra esistenza, prodotta dal sentimento dell’ignoto, della precarietà della nostra vita e della ineluttabilità della morte. Bene allora! Ci basta quella, senza che molti si sentano autorizzati ad aggiungere supplementi di paura “indotta”, sia pure con le più nobili motivazioni.…
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Come il baule di Newton
Alcuni miti arcaici delle origini hanno un tratto molto peculiare. Infatti fanno risiedere l’ingresso della morte nell’esistenza dell’uomo, in un “errore” originario, una “caduta”, un “peccato originale”, per così dire. Ma ciò che è più interessante e sorprendente è che quell’errore originario è visto in quei racconti mitici come tragico e comico al tempo stesso! Infatti, essi sostengono, all’uomo era stato concesso dal dio supremo una possibilità di scegliere la vita, ma egli se la giocò stupidamente, e ottenne per suo destino la morte”(Geo Widengren, Fenomenologia della religione). Dovrebbe bastare questo per spingerci ad uscire dalla presunzione “moderna” di poter fare a meno di ciò che è antico o “primitivo”;…