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Che ne è degli intellettuali?
“L’intelligenza, questa agilità dello spirito atta a far credere che egli ne sappia più di quanto non sa, non fa l’intellettuale”. E, allora, chi sono gli intellettuali? Chi merita di esserlo? E quando lo si diventa? E ancora, chi e perché si sente screditato se gli si dice che lo è? Sono le domande che Maurice Blanchot si pone all’inizio del prezioso saggio La questione degli intellettuali. Abbozzo di una riflessione, Mimesis ed. Credo che una rilettura delle pagine di un pensatore-narratore, solitario e originale, possa essere molto utile oggi, mentre viviamo una crisi che è innanzi tutto crisi culturale. E, allora, che ne è dell’intellettuale, in questo drammatico momento…
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Lo sguardo delle cose
Non avete l’impressione che qualcosa non funzioni nel principio etico secondo cui non bisogna trattare le persone come una cosa, come oggetto? Non nel senso che il principio non sia valido, ma nel senso che esso mostra un “tallone d’Achille”. Infatti quel principio si fonda sul presupposto che le cose, invece, non si appartengono, possono essere possedute, non possono essere concepite come soggetto di nessun diritto (Lalande). Ma è proprio così? È, quest’ultima, una giusta prospettiva? Se il principio di cui sopra presuppone un’eccezione, nel senso che esiste qualcosa, intorno a noi, che può essere usata e abusata in quanto oggetto, chi ci impedirebbe di trovare, come è già accaduto,…
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Il tradimento delle élites
Sono sempre più convinto, cari lettori, che, nonostante il clamore che si fa da sempre su scandali, disonestà e corruzione, il vero “scandalo” (dal greco “skàndalon“: inciampo, stessa radice di “skolon“: ostacolo, impedimento) è il tradimentoo l’abdicazione al loro ruolo da parte delle élites. È questo tipo di tradimento che impedisce il cammino e il progresso civile umano. Infatti, se guardiamo alla storia, non necessariamente le élites che vengono meno al loro ruolo sono quelle coinvolte in fenomeni di corruzione o di disonestà; né, necessariamente, le élites “positive” sono quelle apparentemente integre. Il vero impedimento al progredire dell’umanità anche sul piano culturale e spirituale, e non solo su quello politico-sociale, tecnico…
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Il diluvio universale e la relazione materna
È intrigante la lettura che Peter Sloterdijk fa del racconto biblico del “diluvio universale”, racconto presente nelle scritture sacre ebraico-cristiane ma anche narrazione costante in molti antichi racconti religiosi e mitici. Sloterdijk sostiene che il racconto del diluvio è un vero punto di svolta nella storia dell’umanità e della consapevolezza umana: nnm testimonia infatti la presa d’atto, da parte degli esseri umani, che la natura non è più madre, e che, a partire da quell’evento, realistico o simbolico che sia, il compito di essere madre nei confronti di umani, animali e vegetali, è affidato ormai all’umanità. (cfr. Sfere II, Cortina Editore). In altre parole, la relazione materna, da quel momento,…
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Fai qualcosa!
Avete mai pensato, care lettrici e cari lettori, a come potrebbe essere diverso il nostro mondo, se, anche quando le condizioni di vita appaiono detestabili, ognuno di noi, invece di lamentarsi continuamente, applicasse la stessa costanza e metodicità con cui estrinseca i suoi lamenti, per trovare il modo di “fare qualcosa”, qualcosa gravida di futuro, qualcosa non solo per sé ma per tutti? Fare qualcosa che possa rendere il proprio Paese, la propria città, il proprio quartiere, la propria strada, il proprio luogo di lavoro, la propria casa, ecc…,più belli e più vivibili per tutti. Fai qualcosa! Invece di piagnucolare, “genera”, tu, qualcosa! Partecipa all’esistenza da protagonista, responsabile davanti alle…