• Il filosofo che ragionava sulle favole

     Secondo una segreta e antica genealogia, “il dio” genera l’eroe, questi genera il creatore di favole (il “favolista”), ed è quest’ultimo infine che  genera il filosofo. È ciò che ci ricorda, sulle tracce di Socrate, Michel Serres, filosofo libero da schemi e amante delle favole. È per questo che, a suo parere, la verità discende dalla “pietas“, dal coraggio e dalla bellezza. Quando, verso la fine della sua vita, in “quei momenti in cui nessuno mente”, egli scrive “ragiono sulle favole che cantano al mio posto”, il filosofo, ancora sull’esempio di Socrate, completa  una sorta di somma finale della conoscenza e della vita tra ragione, mito e musica. Noi sappiamo,…

  • Quando usciremo dalla preistoria?

    Quando usciremo finalmente dalla preistoria? È vero che questo mondo è sempre più difficile da decodificare.  È indubbio anche che la globalizzazione generi paure, ansie e incertezze e conflitti.  Certamente qualcosa sta accadendo sotto i nostri sguardi distratti.  E magari è qualcosa che non riusciamo neppure a vedere, sia perché siamo occupati a guardare altrove; sia perché quello che accade oggi è inconcepibile a partire dai nostri abituali modi di guardare, e in quanto tale per noi escluso a priori.  È vero anche che, come scriveva il compianto Ulrich Beck, abbiamo a che fare con eventi globali che accadono in genere al di là della sfera della politica e della…

  • La manutenzione dell’amore

    Una volta, una mia amica, lucida e pragmatica – come dicono si debba essere di questi tempi! – mi ha detto che sta a ognuno di noi far vivere e crescere l’amore. Avevo quasi l’impressione che lei considerasse l’amore un ambito soggetto alla nostra capacità di controllo e pianificazione, come se anche l’amore rientrasse nella nostra disponibilità, come tanti altri aspetti della vita e del mondo. Ma è davvero questa la nostra condizione? Ebbene, anche se devo confessare che gran parte di quello che so sulle relazioni umane l’ho imparato dalle donne, quella volta si è formata in me una sorta di barriera cognitiva che mi impediva qualunque disponibilità all’apprendimento.…