"Andate a dire a quella volpe…" Quale cristianesimo? (2)

Certo, non deve essere agevole, non solo per i non credenti o i diversamente credenti, ma anche per i credenti cristiani, ovviamente per ragioni diverse, assistere in queste settimane a confronti e schermaglie, poco chiare, tra le gerarchie della Chiesa e capi di partiti o loro portavoce, più o meno rozzi. Ma, al di là di tutti i discorsi che si potrebbero fare, e che vengono fatti, a tale proposito, la vera domanda da porre dovrebbe essere: MA COSA CI FANNO papi, cardinali, vescovi o prelati con capi di governo, principi e principesse, autorità politiche o militari, cosa ci fanno, con amministratori e politici vari, anche alle inaugurazioni di accademie, anni giudiziari e così via, fino al varo di navi o di centri commerciali? Voi ve lo immaginate Gesù di Nazareth a discutere con Pilato, con Erode o con governatori, a tessere trame diplomatiche, o negoziare scambi politici, oppure a confrontarsi su scelte politiche, strategie di governo o linee della legislazione? Io no! Gesù, “ebreo marginale”, “profeta itinerante”, preferiva stare lontano dai palazzi del potere, frequentare le strade dei villaggi e incontrare, faccia a faccia, la gente senza voce e senza potere o addirittura quella esclusa o rifiutata. Si è incontrato con sovrani o i governatori solo quando vi è stato costretto con la forza! In questo modo di agire c’era forse sia una indicazione di “metodo” che l’affermazione di UN’ALTRA VERITA’ riguardo alla storia: la “VERA” storia umana non si fa nei palazzi di quelli che si considerano capi dei popoli, né in quelle dei potenti di questo mondo – i quali per lo più spadroneggiano sugli uomini e sulle cose, e mirano, e con i mezzi attuali spesso ci riescono, a controllare e a manipolare le idee (anche quelle religiose) e le menti per i loro scopi – ma nelle strade, nelle case, nelle giornate e nell’esistenza di quella che viene considerata “gente comune”, l’ESSERE UMANO senza aggettivi (e perciò soprattutto gli esclusi e i rifiutati, dal momento che solo preferendo gli esclusi e i rifiutati si può garantire ogni essere umano: non a caso qui è in gioco l’ESSENZA DEL CRISTANESIMO!), quello “senza nome e senza volto, persone ordinarie che spesso si trovano ad avere un ruolo fondamentale nella Storia”, come ha scritto una volta Hobsbawm, e lui di storia se ne intendeva! Quanto bisognerà aspettare per sentire anche dalla bocca dei capi delle chiese cristiane, magari con organizzazioni e strutture più leggere e quindi più libere, la frase, che Gesù pronunciò di fronte a ripetute richieste di incontro da parte di Erode, “Andate a dire a quella volpe….” Anche se oggi, di volpi vere e proprie se ne vedono ben poche, perché sembrano prevalere i maiali e gli avvoltoi!

Amo la storia delle idee, la filosofia e la musica. Mi interessano i linguaggi, la comunicazione, i libri.

2 commenti

  • Anonimo

    Quando bisogna aspettare?? Gesù aveva un progetto a cui credeva e al quale non poteva e doveva rinunciare “..è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada..” Oggi, forse, stare nelle strade, nelle case, nelle giornate e nell’esistenza della gente comune è diventato difficile, ci vuole coraggio e molti preferiscono restare nei palazzi.Li si ha la percezione di essere meno emarginati.

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