- 			Come le bolle in un bicchiere di champagne“Semplicitàsignifica sottrarre l’ovvio e aggiungere il significativo”. Mi sembra veramente illuminante, ai nostri giorni, questa regola. John Maeda, designer e artista visivo oltre che docente di Media Arts e Sciences al MIT, la ritiene, tra le leggi della semplicità, quella che le riassume tutte. E la considera valida non solo nel design, ma anche nell’approccio alla realtà, nelle tecnologie, negli affari e nella vita in genere. Invece, in questi nostri tempi, quando, per giunta, non siamo ancora del tutto consapevoli che l’attuale crisi sociale ed economica è appesantita e resa più indecifrabile da una crisi di significato, pare che si tenda a seguire la regola opposta: per rendere tutto più semplice… 
- 			House of CardsCastello di carte. È così che apparirebbe la politica, se la si analizzasse in profondità, ai nostri giorni, quando, in un mondo globalizzato, i veri registi delle decisioni sui destini dei popoli e degli Stati, risiedono in gran parte fuori dalla cerchia degli attori politici nazionali. Così apparirebbe, dal momento che i politici, di governo o di opposizione, si prendono troppo sul serio, e si azzuffano come bambini a difesa dei propri games, intenti ad occupare il centro della scena, sordi di fronte all’urgenza delle domande che emergono dalla vita della gente comune, stufa di tattiche e strategie di lotta, ogni volta presentate come nuove ma vecchie come… 
- 			Tempo di ripensamentiC’è un concetto, espresso da papa Francesco, in interviste o discorsi, che fa riflettere, che potrebbe far riflettere. Si tratta dell’idea secondo cui oggi occorrerebbe rielaborare tutto il pensiero (non solo teologico) a partire dalle periferiedel mondo, a partire dagli “altri”, da quelli che non hanno una vita e non hanno voce. Probabilmente, è tutta qui la “novità“ e la “sfida” di questo papa. È da qui, e non tanto dal suo parlare di povertà, di chiesa povera o di riforma delle sue strutture, che si originano le motivazioni profonde di alcune forme, palesi o sotterranee, di preoccupazione e di opposizione alla sua linea, che emergono non solo in grossi… 
- 			Da ‘dove’ parli?Immaginate quali effetti potrebbe avere abituarsi ad estendere questa domanda, al di là dei convenevoli della comunicazione telefonica quotidiana. Immaginate che significherebbe renderla propedeutica a ogni forma di comprensione di ciò che viene pensato, detto, ascoltato o letto, soprattutto quando si tratta di questioni di interesse generale o pubblico. In tal caso, si capisce, il “da dove” non dovrebbe essere inteso in senso topologico ma logico ed ermeneutico. In realtà, si tratterebbe di allenarsi a mettere a fuoco, nella conoscenza e nella comunicazione, primariamente, non ciò che viene detto, scritto o argomentato, ma le pre-condizioni – culturali, psicologiche, sociali, economiche … – a partire dalle quali qualcuno parla, pensa o… 
- 			Rovine, archeologi e l'arte del custodireAhimè, non dovremmo domandarci, una buona volta, come mai siamo cosìincuriositi, cosìrispettosi, cosìattenti a non fare danni, così carichi di domande e di attese, verso i ruderie le rovine, verso le tracce delle devastazioni del tempo e della storia su edifici e monumenti, mentre, invece siamo tanto incapaci di com-prensione, di rispetto e di com-passione verso i segni e gli sfregiche le devastazioni della vita, i crolli etici e gli smottamenti della personalità, producono sui volti e sulla prassi degli umani? Come mai siamo così impegnati a custodire ruderi e tracce materiali, spinti, da un lato, dalla riverenza per quello che fu e, dall’altro, dal desiderio e dalla speranza di poter… 
