-
La cultura non é un arsenale, la cultura é un orizzonte
La cultura non gode di buona salute, oggi. Crescono gli ambienti malsani per la cultura anche in ambiti dove essa dovrebbe sentirsi a casa, come centri politici, settori accademici, gruppi rilevanti delle chiese, organi di informazione, agenzie educative, e addirittura anche settori scientifici, come abbiamo tutti potuto verificare in occasione della pandemia in corso. Dove si sono imposti tanti soggetti chiaramente interessati alla propria autoconservazione più che alla crescita culturale. E tuttavia sappiamo che la cultura è la nostra natura. Noi cresciamo con essa. Naturalmente, come tutto ciò che è umano, anche la cultura è instabile, fluttuante, ed evolve, da sempre. Tutte le componenti delle culture si trasformano, a volte si reinterpretano…
-
La santa ignoranza
Chi potrebbe calcolare quanto abbiamo perso, noi italiani, con l’abolizione delle facoltà di teologia nelle università, operata dallo Stato unitario negli anni settanta dell’800? E quale impoverimento culturale ha prodotto quella decisione, frutto di un ideologico e miope anticlericalismo? Per quale motivo, grandi e prestigiose università americane come Yale o Harvard o importanti università pubbliche europee, inglesi, tedesche, austriache, ecc., offrono corsi o facoltà di teologia, mentre in Italia la semplice idea di una presenza di tali corsi di studi all’interno delle università è considerata, come minimo, stravagante? Perché ad Harvard, per esempio, un laureato in matematica o in fisica può considerare “normale” prendere anche una laurea in teologia, mentre…
-
"Si sta come d'autunno…"
Strano destino, quello del “destino” di tutti i viventi, cioè la morte. Strano destino: perché anche il suo nome, tra noi umani, è sempre nascosto, in un modo o nell’altro. È vero che, recentemente, a quanto sembra, nei media l’immagine più rappresentata è quella dei cadaveri, ma anche tale accentuata spettacolarizzazione della morte diventa una forma di oscuramento della stessa: perché la si tiene a distanza e la si accosta prevalentemente in contesti straordinari, accidentali e particolarmente violenti e cruenti. Quella che viene rappresentata infatti non è la morte di ognuno di noi. Strano destino, quello della “sora nostra morte corporale”, che viene per lo più, rimossa, come avviene sempre…
-
Tutto è politica ma la politica non è tutto
Oggi, sembra evidente per tutti che la nostra convivenza sociale, non solo il governo politico, attraversa una fase critica che appare spesso drammatica. Il segno di questa percezione diffusa è la facilità, e la leggerezza, con cui si ricorre oggi sempre a parole ultimative e definitive nel dibattito politico. A dare retta a quello che si dice, sembra di essere ogni giorno sull’orlo di un abisso! In realtà, la “politica”, nacque nell’antica Grecia – sarebbe il caso di non dimenticarlo! – come “rappresentazione”. Se interpretate questo termine come categoria teatrale non vi state sbagliando. È avvenuto proprio questo. I greci inventarono la “politica” come “discorso”, che sostituiva lo scontro fisico…
-
Proposta semiseria per i diversamente-lettori
Questa proposta è, in realtà, un invito alla lettura dei libri per i “diversamente-lettori”. Sì, perché io credo che non esistano i non-lettori. Non c’è nessuno, che nella sua vita non legga per niente, a meno che non sia analfabeta. Soprattutto oggi, quando, diversamente da quello che si pensa, anche internet agevola la lettura. Perciò abbiamo a che fare con i diversamente-lettori. A questo scopo, qui, non voglio ricorrere agli argomenti soliti per invitare alla lettura. Come per esempio l’idea, che circola recentemente, secondo cui la lettura allunga la vita. Anche se forse è vero che leggere amplia l’immaginario e, in questo senso, moltiplica le esperienze di vita, dato che,…