• Quel tempo che noi siamo

    Sì, noi siamo “tempo”! Certo, se possedessimo l’allenato sguardo contemplativo dei mistici o dei poeti, se riuscissimo a guardare “nelle pieghe” del quotidiano, anche le “banali” consuetudini di fine e inizio d’anno potrebbero rivelare la loro primordiale saggezza sul nostro esistere. Purtroppo non abbiamo l’abilità dei mistici e dei poeti. Perché non siamo capaci di rinunciare, neppure per un attimo, a noi stessi, al nostro ego e al nostro approccio strumentale e superficiale alla realtà. Il tempo che noi “siamo”, non riusciamo a percepirlo. E quindi non ci riesce neppure di decifrare i “codici” del nostro vivere. Non riusciamo a vederci come “tempo”. Abituati come siamo a reificare tutto, immaginiamo…

  • Se le religioni reimparassero a narrare

    Sì, se le religioni re-imparassero la loro originaria – e peculiare – funzione di story teller, di narratrici di storie e di racconti di “fondazione”, forse la storia del mondo oggi sarebbe diversa. Qualcuno ha scritto che non può esserci pace tra i popoli e tra le civiltà senza pace tra le religioni: le vicende recenti, a volte drammatiche, pur interpretabili in parte con processi di adulterazione delle religioni stesse, sembrano in realtà, confermare quella tesi. E allora, sì, se le religioni fossero capaci di riprendere il loro compito originario, forse il destino del mondo globalizzato potrebbe essere diverso, forse potrebbe ridursi in parte il potenziale di violenza che avvelena…

  • Le "svolte" di papa Francesco

    Sicuramente, Laudato si’, la recente lettera circolare (in gergo, enciclica), èdestinata a far discutere, non solo i cattolici. Sicuramente si tratta di un testo innovativo, e per qualche aspetto rivoluzionario, che si inserisce in un dibattito che non può non coinvolgere ogni individuo ragionevole. Tuttavia mi sembra utile evidenziare qui, non tanto i pur importanti contenuti, peraltro già analizzati da molti esperti sotto diverse angolazioni, quanto piuttosto quelle che mi sembrano vere “svolte” sul piano metodologico. Cioè dal punto di vista del tipo di approccio alle questioni della conoscenza e dell’esistenza umana. Certo, non pretendo di interpretare le intenzioni di Papa Francesco, ma mi pare che tutta l’argomentazione della Lettera…

  • La politica vista dal pianeta Marte

    Caro lettore, ci hai mai pensato? Immagina! Puoi. Immagina che un marziano sbarchi sulla Terra in un tranquillo pomeriggio di primavera. Uno di quei pomeriggi in cui sembra che non accada mai niente. E immagina anche che scelga, a caso, di andarsene per il nostro “bel Paese”, dopo aver fatto un rapido giro altrove. Ebbene, mentre tutto sembra tranquillo e normale, con una natura superba e incantevole e città splendide e cariche di memorie affascinanti, egli nota che, nei bar, nei supermercati, nelle scuole, negli uffici, dal barbiere, alle fermate dei tram, nei luoghi del culto e della politica, nelle sale d’attesa dei dentisti, per le strade, nei programmi televisivi,…

  • Un affascinante e necessario esercizio

    Uno dei doni più preziosi che ricordo di aver ricevuto (ma…c’è qualcosa di quello che abbiamo e siamo, che non abbiamo ricevuto?) è quello che mi ha fatto un docente, quando, prima di accettare una mia ipotesi di ricerca, nel contesto di un seminario universitario, mi ha chiesto di fare lo sforzo di ricostruire il percorso mentale che mi aveva spinto a decidermi proprio per quel tipo di ricerca. Quali motivazioni mi avevano guidato, e, perché “quelle” domande? Ricordo di aver riempito quasi quattro facciate di un foglio “protocollo”: non ci avrei mai creduto, soprattutto perché avevo interpretato solo come eccessiva e un pòeccentrica quella richiesta. Tuttavia, l’avevo accolta senza…