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La filosofia e la lezione del cinema
Il filosofo può essere solo uno spettatore ingenuo. In questa frase si ritrova l’eco sia della meraviglia, che secondo Aristotele è all’origine della conoscenza della realtà, sia del non-sapere socratico, senza il quale noi saremmo chiusi al nuovo e all’ignoto. In questa ottica comprendiamo meglio perché Gilles Deleuze colloca la filosofia nel contesto del cinema e viceversa. Le riflessioni svolte in una sua conferenza e in due interviste, raccolte e ripubblicate recentemente da Edizioni Cronopio, con il titolo Che cos’è l’atto di creazione, si fermano anche su alcune analogie profonde e interessanti tra le due discipline, cinema e filosofia. Così come il filosofo è sempre uno spettatore ingenuo, anche chi…
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Il presente senza nome
Quale nome dare al presente Aveva proprio ragione Hegel, quando diceva che noi umani riusciamo a riconoscere il senso del tempo solo quando il suo percorso è già completato. Peccato che, il più delle volte, arriviamo troppo tardi! In realtà, la pressione a “fare“, prevalente nella società moderna, può rendere difficile semplicemente “essere” presenti davvero. Non credo si tratti solo di una questione di volontà. Forse, semplicemente, non ce la facciamo. Una sorta di multitasking costante aumenta lo stress e riduce la nostra capacità di concentrarci sul senso profondo del nostro presente. Abbagliati dai luccichii del kronos, rimaniamo sempre disattenti agli “avventi” controintuitivi del kairós! Neppure i cosiddetti “buoni“, i…
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La danza metafora della vita
Parlare di danza in tempi molto difficili? Possiamo davvero danzare, oggi? Sì, dovremmo danzare anche sugli abissi, esortava Nietzsche. Anzi, se è vero che la danza é una metafora della vita, allora è anche una finestra sulla vita. E, quindi, forse potrebbe aiutarci a pensare e a decifrare la condizione umana attuale. Sembra paradossale. Perché, di norma, non associamo la danza e il danzare alla dimensione del pensiero. Ma, in fondo, perché non farlo? Perché non pensare alla danza come un’arte che ha qualcosa da dire sulla nostra finitezza, ma anche sulla capacità di attraversarne il confine, indicando universi possibili, visibili e invisibili, “di cui solo il gesto umano potrebbe…
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Esci dalla folla
Non è forse vero che le folle chiedono sempre in qualche modo il “sacrificio” di qualcuno? Il genere di violenza che da qualche tempo vediamo diffondersi rappresenta davvero l’ingresso in una nuova dimensione su scala globale. È il caso anche di sottolineare che la violenza collettiva non può essere equiparata semplicemente a quella individuale: è qualcosa di diverso e molto più complessa da spiegare – non si tratta solo di una rottura dell’ordine – e rchiederebbe forse altri approcci sia sul piano antropologico che storico-evolutivo. Purtroppo, in un mondo troppo disgregato sul piano culturale, sembriamo incapaci di pensare – anche da parte di chi gestisce il potere politico – la…
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Chi ha paura del desiderio?
In realtà, “la storia umana è la storia dei Desideri desiderati”. Forse è questo tipo di desiderio che inaugura e muove la storia umana. È quel desiderio che Alexabdre Kojève chiama “antropogeno“, cioè non il desiderio di una cosa specifica ma il desiderio del desiderio dell’altro. Il linguaggio del desiderio oggi sembra quasi ovvio. Eppure l’esperienza lo smentisce continuamente, rivelandone le trappole, i vuoti, l’ambivalenza, gli inganni, le implicazioni. Nonostante il fatto che la semplificazione attuale degli oggetti del desiderio e il marketing dell’immaginario abbiano ormai trasferito il “desiderare” nel campo di semplici “procedure”, in vista di “obiettivi” facilmente individuabili. Probabilmente, sul senso umano del desiderio sappiamo ancora molto poco.…