• La vita è una ginnastica del desiderio

    Sembra così semplice e ovvio oggi il linguaggio del desiderio! Eppure l’esperienza lo smentisce continuamente, rivelandone le trappole, i vuoti, l’ambivalenza, gli inganni. La semplificazione attuale degli oggetti del desiderio e il marketing dell’immaginario hanno spostato il “desiderare” nel campo delle “procedure”, in vista di “obiettivi” facilmente individuabili. In realtà, tutta la scena del desiderare ha a che fare piuttosto con la sfera dell’incertezza. “Desiderio”, infatti, si riferisce a un’assenza. Spesso a una perdita. E, comunque, a una mancanza. Perciò, anche, a un’attesa. È stato detto che la carenza di desideri è povertà, ma, a voler essere realistici, è proprio il desiderio a rivelare l’essenziale mendicità della condizione umana. Per…

  • Sei un OGM?

    Ecco un altro esercizio, per cui l’estate può essere un tempo propizio. Prova a verificare se c’è qualcosa di “inutile” nella tua vita. Qualcosa, anche un piccolo oggetto, o qualcuno, che non “ti serve” a niente. Qualcosa o qualcuno, da cui non ti aspetti niente. Nessun vantaggio, nessuna utilità attuale o possibile, nessun “favore” o protezione, nessuna “soddisfazione” di un tuo bisogno eventuale. Prova a verificare se c’è, ancora, qualcosa, in quello che fai o che hai, che non sia “finalizzato”a qualcos’altro. Prova a verificare se ci sono, nella tua vita, spazi, momenti o cose o persone che non siano state assorbite e annullate nel primato del “pensiero unico”, nella…

  • L’insostenibile indifferenza del vivere

    Siamo veramente finiti in una “colloidale cultura media” (Goffredo Fofi)? Una specie di chewing gum che avviluppa giornali, università, televisione, editoria, dibattito intellettuale fino alla conversazione quotidiana? Siamo proprio “incartati” in una “melassa” sostanzialmente uniforme e soprattutto facilmente digeribile che smussa ogni articolazione e ogni contraddizione di valori e punti di vista, perché tutto sia soltanto un finto scambio di ruoli e una variazione del “medesimo”? Siamo veramente incapaci di mettere in discussione l’ordine imperiale che ci sovrasta, incapaci quindi di riconoscere scandali di ogni sorta, piccoli  o grandi che siano? Siamo veramente tutti vittime di quella tecnica efficientissima che convince le masse a volere o a credere di volereciò che i…

  • Dimmi come giochi e ti dirò chi sei!

    Il caso dello scandalo dello sport scoppiato in Italia recentemente (tra tanti altri!) può essere l’occasione per provare ad allargare la riflessione – al di là dei problemi concreti e specifici che quella vicenda pone –  su una questione più generale di quella sportiva e più rilevante per ognuno. La domanda da porsi potrebbe essere: quale senso riusciamo ancora ad attribuire a una esperienza umana, universale, come quella del “gioco”?  Poiché, se anche il gioco è diventato soltanto un “affare”(piccolo o grande, non importa!), forse  rischiamo di perdere una dimensione essenziale dell’esperienza umana. Se non sappiamo neppure più giocare, se il giocare perde le modalitàcon le quali è apparso, come…