• Oltre l'antropocentrismo

    Se c’è una lezione da imparare oggi, è che viviamo all’interno di un cambiamento di paradigmi.  Abbiamo molti segnali di questo processo, del resto avviatosi già da qualche tempo, ma che la pandemia, proprio perché “pandemia”, sta rendendo più profondo, visibile e accelerato. Anche se non siamo ancora in grado di misurare l’impatto di questo processo sui macro-ambiti più diversi della nostra esistenza.  Non sappiamo, per esempio, quale impatto annunciano  sintomi come i terremoti e le ristrutturazioni in corso nel campo dell’economia, o i mutamenti e riorganizzazioni degli equilibri e dei rapporti di forza sul piano geopolitico. Non conosciamo quale impatto avrà ciò che sta accadendo nel campo della scienza,…

  • Per una filosofia delle rotatorie

    “So bene cosa voglio qui: voglio l’inconcluso”. Parole inaudite queste di Clarice Lispector (Acqua viva), che non abbandonano la mia mente, mentre mi faccio domande sulla strana mania di dover mettere la parola “fine” o di trovare necessariamente un titolo per ogni storia! Ne ho proprio bisogno? Davvero mi serve sempre uno schema in cui imprigionare la vita e le storie? Quelle personali o quelle delle culture, delle credenze, delle esperienze e dei linguaggi? Spiegare ogni cosa e cercare l’ultima parola ogni volta che penso, che parlo, che agisco? Credo veramente con questo di aver finito di capire? Non penso che questo può valere solo per le istruzioni d’uso del cellulare o…

  • Per una Babele felice

    È il caso di non prendere alla leggera le proteste che da qualche tempo si sollevano contro il fatto che in alcune facoltà scientifiche di università statali italiane si tengano le lezioni in lingua inglese. Invece di ridurre quelle proteste a banali rigurgiti nazionalistici di retroguardia, mi pare opportuno metterne in luce ciò che di sensato e di decisivo emerge da quelle prese di posizione.  Certo, è anche importante la denuncia del residuo di colonialismo che accompagna la pervasività dell’inglese (e in misura minore del francese e dello spagnolo), in tante aree del pianeta e in tanti ambiti della comunicazione e dei saperi. Da questo punto di vista, ha ragione…

  • Sei un OGM?

    Ecco un altro esercizio, per cui l’estate può essere un tempo propizio. Prova a verificare se c’è qualcosa di “inutile” nella tua vita. Qualcosa, anche un piccolo oggetto, o qualcuno, che non “ti serve” a niente. Qualcosa o qualcuno, da cui non ti aspetti niente. Nessun vantaggio, nessuna utilità attuale o possibile, nessun “favore” o protezione, nessuna “soddisfazione” di un tuo bisogno eventuale. Prova a verificare se c’è, ancora, qualcosa, in quello che fai o che hai, che non sia “finalizzato”a qualcos’altro. Prova a verificare se ci sono, nella tua vita, spazi, momenti o cose o persone che non siano state assorbite e annullate nel primato del “pensiero unico”, nella…