I paradigmi della stupidità (con brano antologico!)

Spesso di fronte a scelte e gestioni del potere politico (e non solo politico) non condivisibili o addirittura inaccettabili – nei confronti dei quali ci si sente impotenti e, forse, privi di immaginazione politica e di iniziativa per il cambiamento – si tende a spostare il problema imprecando contro quegli elettori che, con il loro consenso, sostengono quelle maggioranze, o contro l’imbecillità di un generico “popolo”! Dal quale, quelli che rifiutano lo stato delle cose, si chiamano, ovviamente, sempre fuori! Salvo poi a sfruttare le opportunità che quello “stato delle cose” offre!

Come quando, da un lato, si contesta, duramente e giustamente, l’arroganza nell’esercizio del potere e l’illegalità, che, troppo spesso, sembra diventare mentalità “normale” e comportamento diffuso, nonché “sancito” anche in alcune scelte politiche, amministrative o legislative, e, dall’altro lato, magari per i propri familiari o amici, si è subito pronti a guardarsi intorno e a fare indagini del tipo: “conosci qualcuno sul catasto?”, o “sei amico di nessun membro di commissione del tale concorso?”, “chi conosci in Regione?”,”cosa puoi fare per cancellare quella multa?”, ecc.

O come quando, da un lato, si denuncia l’evidente, quotidiano, “massaggio” dei cervelli, messo in atto, non da oggi, con raffinate tecniche, da parte di chi controlla anche il potere politico, attraverso i propri organi di informazione, le proprie reti televisive e altri media, e, dall’altro lato, nello stesso tempo, si è accaniti e “fedeli” spettatori e fans di programmi, detti “reality”(sic!), tipo “grande fratello”, “la fattoria”, le varie “isole dei famosi” o degli sfigati, o di programmi tipo “amici” “uomini e donne”, “c’è posta per te” ecc., specializzati nel plasmare mentalità, perfettamente funzionali alle logiche dominanti!

Forse bisognerebbe cominciare a fare altre analisi, a scegliere e diffondere altri comportamenti, inventare altre forme di lotta quotidiana e di educazione, anche a partire da uno strumento flessibile come internet!

Allora forse potrebbe essere utile anche fare un discorso sulla stupidità ricorrente (di noi italiani o dell’umanità?), come una delle cause dei mali del paese! Certo, però, occorrerebbe anche analizzarne meglio origini e modalità, e cercare le terapie! A questo scopo potrebbe servire ascoltare ciò che Robert Musil, nella sua ultima apparizione pubblica a Vienna, nel 1937, prima di essere costretto a fuggire in Svizzera, diceva, in un ironico “discorso sulla stupidità”, su questo oscuro versante dell’esperienza umana. È vero che concludeva il suo discorso considerando il “regno della saggezza una regione desertica e in genere schivata dagli uomini”. Ma è anche vero che il suo discorso non era riferito solo agli “altri”, perché, diceva, la stupidità “dovremmo certo identificarla a ciascuno di noi in se stesso, e non aspettare a riconoscerla nelle sue grandi esplosioni storiche”!! (R. Musil, Discorso sulla stupidità, Shakespeare and Company 1979)

Vedi anche commento antologico del grande Petrolini:
http://www.youtube.com/watch?v=oy7rgG-v_8E

Amo la storia delle idee, la filosofia e la musica. Mi interessano i linguaggi, la comunicazione, i libri.

2 commenti

  • Anonimo

    TESTIMONIANZASono grata all'autore di questa riflessione perché con limpida concretezza ha scritto quello che io ho capito appena ieri, e cioè che l'unica rivoluzione possibile riguarda i nostri comportamenti nella “civitas”. Ogni nostro gesto può avere una portata rivoluzionaria se è segnato da un “sacrificio” che non si aspetta né compensi né risultati immediati, ma che è soddisfatto della stessa gratuità di un comportamento generoso verso la comunità umana. Questa è la rivoluzione della TESTIMONIANZA, che non si aspetta niente tranne il suscitare intorno a sé il desiderio di TESTIMONIARE. “Poca favilla gran fiamma seconda”, dice il Poeta. Un grande incendio è acceso da una piccola scintilla. Una testimonianza di legalità, un comportamento dignitoso, una comunicazione che sappia di gentilezza e di bellezza hanno più forza di mille orazioni recriminatorie e possono diffondersi come un meraviglioso contagio, avviando un processo rivoluzionario permanente ed incruento. Allora, forse, stupiti, e non più stupidi, i cittadini ricominceranno a popolare “il regno della saggezza”.

  • Anonimo

    TESTIMONIANZASono grata all'autore di questa riflessione perché con limpida concretezza ha scritto quello che io ho capito appena ieri, e cioè che l'unica rivoluzione possibile riguarda i nostri comportamenti nella “civitas”. Ogni nostro gesto può avere una portata rivoluzionaria se è segnato da un “sacrificio” che non si aspetta né compensi né risultati immediati, ma che è soddisfatto della stessa gratuità di un comportamento generoso verso la comunità umana. Questa è la rivoluzione della TESTIMONIANZA, che non si aspetta niente tranne il suscitare intorno a sé il desiderio di TESTIMONIARE. “Poca favilla gran fiamma seconda”, dice il Poeta. Un grande incendio è acceso da una piccola scintilla. Una testimonianza di legalità, un comportamento dignitoso, una comunicazione che sappia di gentilezza e di bellezza hanno più forza di mille orazioni recriminatorie e possono diffondersi come un meraviglioso contagio, avviando un processo rivoluzionario permanente ed incruento. Allora, forse, stupiti, e non più stupidi, i cittadini ricominceranno a popolare “il regno della saggezza”.

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