• La manutenzione dell’amore

    Una volta, una mia amica, lucida e pragmatica – come dicono si debba essere di questi tempi! – mi ha detto che sta a ognuno di noi far vivere e crescere l’amore. Avevo quasi l’impressione che lei considerasse l’amore un ambito soggetto alla nostra capacità di controllo e pianificazione, come se anche l’amore rientrasse nella nostra disponibilità, come tanti altri aspetti della vita e del mondo. Ma è davvero questa la nostra condizione? Ebbene, anche se devo confessare che gran parte di quello che so sulle relazioni umane l’ho imparato dalle donne, quella volta si è formata in me una sorta di barriera cognitiva che mi impediva qualunque disponibilità all’apprendimento.…

  • Considerazioni inattuali

    Vi siete mai sorpresi a pensare a quello che ci viene tolto ogni volta che l’informazioneo il dibattito pubblico vengono ridotti alla minuziosa e ossessiva narrazione dei tanti monotoni fenomeni di malcostume, di corruzione, di indegnità di politici o amministratori vari? Ogni volta che l’attenzione e l’interesse di tutti vengono requisiti in tal modo? Certo, quei fatti non possono passare sotto silenzio e devono essere gridati dai tetti! Certo, occorre sanzionare pubblicamente comportamenti inaccettabili di uomini di potere, cui abbiamo – abbiamo! – affidato la guida della cosa pubblica. Certo, occorre alzare barriere immunitarie contro patologie della convivenza sociale. Certo, occorre fare argine, tutti, insieme, contro comportamenti arroganti, esibiti, senza…

  • Coazione a ripetere

    Ricordo che nel periodo in cui vivevo in Friuli, a Udine, per diversi giorni, un gatto, tutte le volte che aprivo il cancello di casa, tentava di intrufolarsi nel cortile. E, anche se io lo respingevo, il giorno dopo si ripresentava puntuale a ripetere l’operazione. Confesso anche – e qui faccio ammenda, prevedendo le ire degli animalisti! – che finii per respingerlo malamente. E soltanto dopo alcuni di quei “trattamenti” non lo vidi più. Fui indotto anche a chiedermi – da “giovane” filosofo e… a tempo perso – cosa potesse spingerlo a rimanere in quella spiacevole situazione. Un difetto di memoria di ciò che gli accadeva tutte le volte? Una…

  • Wow!

    E se fosse vero? Se fosse vero come sembrano ritenere i filosofi anglosassoni che domande tipo “qual è il senso della vita?”, “perché esiste qualcosa anziché nulla?”, “perché l’Essere?”, sono solo pseudo domande? Se fosse vero, come essi pensano che quelle domande sono solo un modo un po’ enfatico di dire, semplicemente, davanti agli esseri, “Wow!”? Potremmo inoltre ulteriormente dissacrare o “destrutturare” quel tipo di domande  chiedendoci anche cosa c’è veramente dietro quelle domande. Perché in un mondo come il nostro, in cui le categorie dell’economiasono talmente determinanti da condizionare il modo come pensiamo la vita, le relazioni, le persone, le cose, l’amore, il futuro, le comunità, la nostra identità…

  • "Danzare sull’orlo degli abissi…"

    Mi è venuta in mente questa frase di Nietzsche dopo aver visto l’ultimo film di Nanni Moretti “Habemus papam”. Difatti l’ho letto – nonostante ciò che può apparire a una lettura superficiale – proprio come un invito alla danza e al gioco, una riaffermazione di speranza e di possibilità di immaginazione e di invenzione. E in realtà di questi tempi – e non soltanto nella nostra noiosa e “provinciale” Italia – solo Dio sa quanto ci sarebbe bisogno sia di speranza che di immaginazione, e quanto ci sarebbero necessari la capacità di danzare e di giocare, come solo i bimbi e gli amanti sanno fare! In effetti “danzare sugli abissi”…