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ATTENTI AL LUPO!
Ricordate la storia di “cappuccetto rosso”? vi ricordate del “lupo” della fiaba? Bene, allora prescindete dalle varie letture, simboliche, psicanalitiche o anche religiose, che di quella fiaba sono state fatte. Concentratevi sul lupo. Ma, anche qui, lasciamo da parte i poveri lupi “reali” che, secondo le moderne teorie etologiche, sono meno “lupi” di quanto si sia sempre pensato (in questo senso la storia del lupo di san Francesco d’Assisi ha, in un certo senso, “anticipato” le moderne conoscenze riguardo a questo animale. Ciò sia detto a salvaguardia dell’onorabilità di quella creatura così tristemente e ingiustamente famosa!). Concentriamoci sul lupo di cui parla la fiaba di “cappuccetto rosso”, il lupo dell’archetipico…
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EFFETTI COLLATERALI
Riusciremo a liberarci, un giorno, umani di tutte le latitudini, dalla gabbia opprimente di ogni logica di appartenenza? Saremo capaci di sfuggire al mimetismo velenoso del conformismo di gruppo? Riusciremo a sottrarci al dispotismo aggressivo di appartenenze rigide e totalitarie di ogni genere? Riusciremo ad inventare una convivenza in cui il primato violento delle appartenenze di gruppo sarà sostituito dal primato delle pluriappartenenze, conviviali, tenui e ospitali, dei singoli? È un fatto, che all’origine di gran parte di presunti o effettivi conflitti che, nel mondo contemporaneo, rendono drammatica e insicura l’esistenza di molti individui, vi sia l’irreggimentazione delle scelte e delle opzioni dei singoli all’interno di quadri di riferimento determinati…
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Come sta il tuo “WIM” ?
Siete capaci di staccarvi dalla realtà, sapendo di farlo? Siete in grado di sganciarvi dalla vostra condizione ogni tanto? Dal vostro ruolo abituale, dalle vostre idee consolidate? Dal vostro normale modo di pensare? Siete capaci di espandere i vostri orizzonti, di non perdere la capacità di vedere lontano? Siete in grado di vedere “oltre” i fatti, i dati, le teorie e le pratiche abituali? Se è così, ecco spiegata la facilità – o la difficoltà – di affrontare problemi, di cercare e trovare soluzioni nuove; ecco perché siete, forse, ancora capaci di pensare e di conoscere in modo innovativo! Ecco perché si può ancora contare su di voi, per il…
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Nonostante tutto… il meglio deve ancora venire!
Mi ha colpito molto una frase, sconsolata e accusatrice, del grande regista Mino Monicelli secondo cui la speranza è un trucco e una frode nelle mani dei potenti – anche se quella frase io l’ho letta come un invito, perentorio, a non attendere una vita e un mondo diversi da nessuno, ma a interpretare piuttosto la naturale inclinazione a sperare dell’essere umano come la possibilità di gettarsi – adesso – oltre “la siepe”, di fare qualcosa, adesso, per non trasformare la speranza in retorica e ipocrita esortazione o in comodo alibi per il disimpegno. Mentre indugiavo in questi pensieri mi sono imbattuto nella seguente risposta che Nicholas Humphrey, professore presso…
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La semplicità, la complessità e Mozart. La lezione di un fisico!
In tempi in cui, da un lato, indagini internazionali rilevano il carente livello di abilità e conoscenze, soprattutto nel campo delle scienze e in quello linguistico (il che è come dire in campi fondamentali per comunicare e competere nella società complessa), degli studenti italiani, quelli del sud in modo particolare; mentre, dall’altro, sembra opinione comune che la soluzione consista non nell’innalzare – con appropriate metodologie – il livello di competenza e di conoscenza degli studenti, ma nell’abbassare gli obiettivi e la qualità dell’istruzione pubblica, può essere utile ricordare una, apparentemente paradossale, raccomandazione di Einstein, il quale, secondo quanto scrive Frank Wilczek, Premio Nobel per la Fisica 2004, diceva: “Tutto va…