• Strumenti per capire. Quale cristianesimo? (5)

    Le discussioni sgangherate provocate dalla decisione di Bruxelles sui crocifissi e dall’esito del referendum svizzero sulle moschee, nonché le conclusioni e le proposte, cinicamente strumentali, seguite a quelle discussioni, suggeriscono l’opportunità di dedicare uno degli…incroci di questo blog a una proposta di discussione (magari a puntate) sui contenuti essenziali del cristianesimo. Sono temi questi ultimi che, pur non essendo al centro del dibattito pubblico e spesso considerati marginali da credenti e non credenti, sono tuttavia usati per manipolare opinioni, emozioni e consensi, per scopi tutt’altro che chiari, da parte di chi sa di poter contare proprio sulla scarsa conoscenza e sull’ignoranza relative alle questioni religiose. Anche in questo caso riappropriarsi…

  • La sentite questa musica?

    Forse un giorno rimpiangeremo la quasi totale mancanza di formazione musicale (intesa come educazione al suono ed educazione all’ascolto) nelle nostre scuole! Sarà quando la rozzezza, la mancanza di gusto, di sensibilità e di stile che ci circondano e ci invadono – dall’alto ma anche dal basso – ( e ci attraversano?) sembreranno sommergerci! Avremmo, oggi, veramente bisogno di ricominciare da una ri-educazione dei sentimenti e delle emozioni! Ma come? Certo, già la frequentazione delle opere d’arte e della poesia potrebbe essere un buon mezzo (ma anche questo manca, a quanto sembra, se è vero, come è vero, che, nelle nostre scuole, la visione e il godimento diretto delle opere…

  • Asimmetrie. Pensare e sentire oltre!

    La nostra esperienza contemporanea è sempre più quella di soggetti che vivono in un tempo che ha smarrito i suoi dei, i suoi padri, i suoi eroi. Molti, però, vivono tale situazione da orfani. Sempre alla ricerca di “quadrature del cerchio”. Sempre a caccia della risposta alla domanda: perché? Sempre alla ricerca di ipotetiche, nuove ( o vecchie? ) simmetriche e armoniche configurazioni, in cui forzare la realtà! È proprio necessario vivere di nostalgie o di rimpianti? Non potremmo imparare a dire, invece di: perché?, perché no? Non potremo accontentarci, invece di solide e definitive legittimazioni, solo di possibilità? Perché non si potrebbe comunicare senza necessariamente firmare manifesti? Perché non…

  • La cultura…e i volti

    In tempi in cui si discute tanto di riforme degli studi, di formazione o, addirittura, di “emergenza educativa”, forse dovrebbe essere prioritario non accontentarsi di cercare soluzioni tecniche od operative, non accontentarsi di essere solo “funzionari” del sapere, senza andare alla radice dei problemi. In tutte la questioni relative alla formazione, alla educazione, alla conoscenza, alla cultura, sono sempre in gioco domande più “radicali”, alle quali, sembra, non siamo più capaci di rispondere. Che sia anche questa una espressione dell’”analfabetismo di ritorno”, che pare tipico, anche, degli intellettuali e di chi opera nel campo dei saperi e della cultura, oggi? Non sarebbe il caso allora di intendersi – prima di…

  • Vogliamo ricominciare a studiare?

    Una reazione (e un errore!) molto comune oggi, data la superficiale – e analfabeta – tipologia di lettura delle vicende pubbliche, è essere indotti a pensare, infantilmente, che, nelle nostre società globalizzate, tutte le questioni siano riconducibili ad un unico centro di potere o di comando, abbattuto o cambiato il quale, ogni problema si possa risolvere e riportare alla normalità! Ma già Michel Foucault, qualche decennio fa, nelle analisi raccolte nel libretto (da rileggere!) La microfisica del potere (Einaudi), ha descritto diversamente le modalità dell’esercizio del potere, nella società complessa. Qui il potere non è mai riconducibile solo a moloch chiaramente individuabili, né tanto meno identificabili facilmente solo con le…