• Il gioco a due e il… “terzo escluso”

    Chissà se la partecipazione degli italiani ai recenti referendum ha espresso un momento di espansione della coscienza o soltanto una reiterazione di quello che Michel Serres ( Tempo di crisi, Bollati Boringhieri) chiama il monotono e infecondo “gioco a due” che le società umane praticano da molto tempo! Il “gioco a due” è quello che appassiona tanto le folle e le nostre antiquate politiche. Il “gioco a due” è quello che lascia fuori il “mondo” dagli interessi di politici, leaders, opinion makers, educatori, religiosi, uomini di cultura, imprenditori, ecc. La loro inadeguatezza e desuetudine, come quella dei cittadini in genere, si misura dalla loro ignoranza delle “parole” e delle “cose”…

  • Asimmetrie. Pensare e sentire oltre!

    La nostra esperienza contemporanea è sempre più quella di soggetti che vivono in un tempo che ha smarrito i suoi dei, i suoi padri, i suoi eroi. Molti, però, vivono tale situazione da orfani. Sempre alla ricerca di “quadrature del cerchio”. Sempre a caccia della risposta alla domanda: perché? Sempre alla ricerca di ipotetiche, nuove ( o vecchie? ) simmetriche e armoniche configurazioni, in cui forzare la realtà! È proprio necessario vivere di nostalgie o di rimpianti? Non potremmo imparare a dire, invece di: perché?, perché no? Non potremo accontentarci, invece di solide e definitive legittimazioni, solo di possibilità? Perché non si potrebbe comunicare senza necessariamente firmare manifesti? Perché non…