• Le banche del risentimento

    La chiamano indignazione ma spesso è solo risentimento. Capita anche questo, quando prevale il modello pubblicitario della politica, e non emergono elementi capaci di produrre un’idea di mondo che si faccia progetto. Capita, in tempi di social, che chiacchiere vuote e risse da bar vengano sublimate in azioni e tattiche politiche. Capita che assolutisti disperati, privi dell’ironia necessaria per attraversare i tempi e le stagioni della vita, si convincano che non ci sia più nulla degno di fiducia. E vorrebbero quasi che tutto andasse in frantumi o saltasse per aria, insieme a loro stessi. Infatti, è un triviale risentimento anche quello di chi si affanna a descrivere scenari funesti, inferni…

  • Che fine ha fatto lo spirito critico?

     Lo spirito critico sembra diventato solo una risorsa tattica, una competenza tra le altre, quasi semplicemente una forma di “grammatica dell’indignazione. “Disvelare”: ecco il mantra, ciò che sembra diventato un compito sacro per noi moderni. Rivelare, cioè,  sotto le false coscienze i veri calcoli o sotto i falsi calcoli i veri interessi. Ma, è tutto qui? La critica sarebbe solo una grammatica dell’indignazione?  E, in effetti, chi oggi non ha sempre un filo di bava alla bocca per questa rabbia?, si chiede Bruno Latour (Non siamo mai stati moderni). Abbiamo forse rifiutato vecchie gerarchie sacerdotali e antiche “rivelazioni”, solo per acclamare nuovi e improvvisati “rivelatori”?  Come non dare ragione a…

  • Il meglio del peggio

    Succede anche questo, in un tranquillo pomeriggio di fine estate. Succede anche questo, quando, seduti sulla riva di un lago, ci si lascia accarezzare dalla sua arietta piacevole e rilassante. Succede mentre si lasciano i pensieri vagare senza ordine e senza meta, come sarebbe bene fare più spesso, non solo in vacanza. Ebbene succede di fermarsi sulla seguente idea: provare a scoprire il meglio anche nel peggio. Certo, di questi tempi, a molti appare difficile anche cercare il meglio nel bene, figuriamoci ipotizzare che anche il peggio possa contenere una dimensione migliore! Siamo talmente incupiti dalla sensazione che dovunque si guardi si vedono solo tenebre e degrado che sembriamo schiavi…