• Il non detto nella crisi delle democrazie

    Forse tutta la storia della democrazia è destinata a rimanere storia della sua sperimentazione e delle sue crisi. Tutto ciò, ha ragione Pierre Rosanvallon (Il Mulino 4/2020), nella cornice di una lunga storia di promesse non mantenute, una storia lunga di attese e di disincanto. Tuttavia, non tutto è riducibile, come si suole ripetere, al fatto che i partiti si sono allontanati dalla società, o al fatto che i partiti di sinistra avrebbero abbandonato il popolo.  Ciò che è in gioco oggi, invece, è la leggibilità della società, e la capacità di raccontarla, da ogni punto di vista. Ci mancano le categorie, ci manca anche la cultura per elaborarle.  Una…

  • Se le religioni reimparassero a narrare

    Sì, se le religioni re-imparassero la loro originaria – e peculiare – funzione di story teller, di narratrici di storie e di racconti di “fondazione”, forse la storia del mondo oggi sarebbe diversa. Qualcuno ha scritto che non può esserci pace tra i popoli e tra le civiltà senza pace tra le religioni: le vicende recenti, a volte drammatiche, pur interpretabili in parte con processi di adulterazione delle religioni stesse, sembrano in realtà, confermare quella tesi. E allora, sì, se le religioni fossero capaci di riprendere il loro compito originario, forse il destino del mondo globalizzato potrebbe essere diverso, forse potrebbe ridursi in parte il potenziale di violenza che avvelena…

  • Figli dell'assenza

    Le coincidenze della vita, talvolta, sono veramente strane! In un periodo in cui sono indotto a sperimentare, per più di un motivo, e in una forma nuova e insolitamente intensa, il sentimento dell’assenza, due incontri mi hanno consentito di elaborare in parte quel sentimento e hanno prodotto in me riflessioni che, immagino, potrebbero interessare anche i pazienti lettori di questo blog. Due incontri senza apparente legame tra di loro. Da un lato ho scoperto in un’amica persa di vista da tempo ma non dimenticata, un’amante e un’ attraversatrice di ogni tipo di deserto; dall’altro mi sono imbattuto in una storia chassidica riferita anche da  Elie Wiesel (Le porte della foresta,…

  • Religione o fede? Quale cristianesimo? (4)

    La dichiarazione pubblica di ateismo da parte di una giovane e pensosa amica, mi ha indotto a pormi alcune domande relative alla questione religiosa, la principale delle quali è stata senz’altro la seguente: ma chi è il credente? colui che professa di credere nel Dio cristiano e poi ritiene impossibili un altro mondo e una umanità diversa, o colui che dice di non credere nel Dio cristiano, ma non smette di credere, di sperare, e di lottare, perché questo mondo cambi le sue logiche e diventi una casa accogliente per ogni essere umano? Beh, non ho dovuto pensarci molto per scegliere la seconda ipotesi! Anche perché mi sono ricordato di…